Modigliana

I primi insediamenti nella zona di Modigliana risalgono a circa 5000 anni fa, nel periodo Neolitico. Piccoli utensili, ritrovati nella vallata, e tutt’ora conservati nel museo civico, sono le labili testimonianze rimaste di quelle lontane popolazioni, dedite a primitive forme di pastorizia e agricoltura. Dal V secolo a.C. in avanti si hanno i primi scambi di tipo commerciale con le zone limitrofe: ciò è confermato dai reperti di chiara foggia etrusca, rinvenuti in occasione di scavi nell’area del comune. È solo duecento anni più tardi che si ha la calata dei Celti. Questa è una popolazione fiera ed orgogliosa che mal si adatta al convivere con il crescente dominio romano; si arriva così all’inevitabile scontro. Di tali eventi dà notizia Tito Livio: il grande storico scrive che nei pressi del “Castrum Mutilum” si era svolta una grande battaglia in cui fu sconfitta la legione romana guidata da Caio Ampio. È questo il primo scritto in cui compare l’odierna Modigliana. Successivamente però i Romani riescono a prendere il controllo, grazie alla preponderanza numerica del loro esercito, di quella che storicamente è stata l’ultima colonia Celtica del Nord Italia a cadere sotto la loro influenza. I Celti lasciano però profondi segni nel tessuto culturale della zona ed in generale di tutta la Romagna. Si pensa che l’antico nome di “Castrum Mutilum” sia dovuto ad un sito romano posto sul monte Sion, dove ora sorge il convento dei frati Capuccini. Ancor oggi, all’interno del complesso, si trova un antico pozzo romano databile, probabilmente, all’epoca dei fatti. Parte da qui un lungo lasso di tempo in cui le fonti storiche non riportano notizie su Modigliana; si può comunque facilmente immaginare come il territorio sia coinvolto nelle invasioni ad opera delle popolazioni germaniche dell’Europa Centrale.

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